Estratto del discorso tenuto da S.S. il Dalai Lama all’Alice Project

Dal discorso che S.S. il Dalai Lama ha tenuto all’Alice Project – Universal Education School, il 13 gennaio 2013.

“Il mio ringraziamento va agli studenti, agli insegnanti, ai benefattori e a tutto lo staff di Alice Project. Voglio esprimere la mia ammirazione per quello che stanno facendo.

Oggigiorno, molti amici, tra educatori e scienziati, avvertono che il sistema dell’educazione moderna è veramente carente della lezione dell’etica. È per questo, ovviamente che il XX secolo è il secolo della violenza. Secondo alcuni storici in questo secolo sono state uccise 200 milioni di persone con mezzi violenti. Sebbene la tecnologia e la ricerca scientifica siano state altamente sviluppate, questo sviluppo della tecnologia e della scienza è avvenuto senza una vera educazione. E questo è un male. L’istruzione attuale crea problemi. Nel campo economico c’è stato molto sviluppo, ma esso ha creato un baratro tra ricchi e poveri, non solo a livello internazionale, ma anche a livello di nazioni. Sembra che la gente più è educata, più è astuta. L’educazione dunque aiuta a fare azioni sbagliate. E questo è un punto molto importante.

Sfortunatamente, la religione, sia a livello individuale che di comunità, è diventata corrotta. Essa dovrebbe essere fonte di compassione, di servizio verso gli altri, di aiuto degli altri, ma talvolta è usata per sfruttare e dividere le persone. Essa diviene allora una fonte di conflitto. Questo significa che la religione è sbagliata? Certamente no. Tutte le religioni insegnano la pratica della compassione e del perdono e alimentano il senso di fraternità. La risposta è che spesso le persone religiose non praticano con sincerità la loro fede. La loro religione è solo formale e non è religiosità vissuta con il cuore.

E così, giudicando da questi fatti, appare chiaro che abbiamo bisogno di una maniera più universale per promuovere i principi morali nella società. Abbiamo bisogno di un metodo che possiamo mettere in atto ovunque: un sistema secolare di etica.

Il nome «secolare» significa – almeno da tremila anni in India – rispetto per tutte le religioni e anche rispetto per coloro che non credono. Pertanto l’insegnamento secolare dell’etica è accettato da tutte le religioni se concepite propriamente, ed anche dai non credenti. L’India è l’unico paese dove le più grandi religioni del mondo, sia quelle locali che quelle che provengono dall’estero, vivono fianco a fianco in armonia. Questo costituisce un grande esempio per il mondo.

La scuola di Alice già enfatizza i principi morali. Le comodità che fornisce sono piuttosto basilari, ma l’educazione che viene impartita qui è stupenda, stupenda! Il maestro stava cantando questa meravigliosa canzone che diceva: «il Signore non può mai essere trovato in un preciso posto sacro, ma solo qui in un villaggio, in una piccola, semplice scuola». Diceva: «ama i tuoi amici come i tuoi nemici, ama le creature di questo splendido mondo, ama la terra, ama la gente al di là dalla sua religione, al di là delle religioni e di ogni immagine di Dio…». Questo è esattamente quello di cui abbiamo bisogno.

In quanto esseri umani, siamo tutti uguali, che crediamo o meno nella religione. Il nostro futuro, il futuro di ciascuno di noi dipende da quello di tutti gli altri. Così, prendersi cura degli altri è la maniera migliore per prendersi cura di sé. Mantenere la preoccupazione per gli altri è il modo migliore per acquisire forza interiore e fiducia. In questa direzione si può agire con trasparenza. Il risultato sarà meno stress, meno paura e meno sfiducia. Il risultato sarà che le persone diventeranno più felici, e più felici saranno le famiglie e le comunità.

Proprio questa mattina, alla radio, ho sentito di un giovane di 24 anni, abbastanza famoso, ricco, che si è suicidato. Perché? Perché era depresso? E anche l’anno scorso il suicidio di una cantante famosa. E così tanti altri ancora. Questo chiaramente dimostra che i valori materiali e anche l’educazione materialistica non riescono a portare pace interiore. Un mio amico tibetano fu arrestato dalle autorità cinesi nel 1959 e tenuto in prigione per 18 anni. Quando finalmente ci rincontrammo, mi raccontò che aveva dovuto fronteggiare dei veri pericoli. «Quali pericoli?» – gli domandai. «Il pericolo di perdere la compassione verso questi cinesi. È estremamente necessario e importante mantenere la compassione verso i propri nemici». Questi sono i chiari risultati del mantenere la mente compassionevole, risultati sia per gli altri che per noi stessi.

Tutta la tecnologia, tutta la conoscenza, tutte le comodità sono positive, ma alla fine sono essenziali i principi etici. Educare secondo principi etici secolari. Per mettere in pratica questa missione, la strada è quella dell’educazione combinata con i principi morali e lo sviluppo della mente. Sviluppare le qualità interiori.

Ed è per questo che voglio esprimere di nuovo il mio apprezzamento per la scuola di Alice, agli insegnanti, ai fondatori e ai benefattori. Li ringrazio per quello che fanno e li prego di impegnarsi per portare avanti nel futuro questa grande pedagogia.”

Tratto da: Gloria Germani, A scuola di felicità e decrescita: Alice Project, 2014, Terra Nuova Edizioni.

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